Laboratori Superiori


DOVE, QUANDO, COME PERCHE'
laboratorio cinematografico sul viaggio



Obiettivi
 1.    Affrontare il tema del Viaggio come sinonimo di crescita e cambiamento
 2.    Comprendere l'interpretazione cinematografica tra realtà e immaginazione
 3.    Acquisire un modello di lettura per il testo filmico come principio di finzione
 4.    Amplificare la conoscenza approfondita del linguaggio tecnico e cinematografico

Contenuti
·  E' il mondo intero una ribalta: il viaggio in treno (2 UD)
Carrozze e destini che deragliano e si ritrovano sullo scambio di esistenze in attesa.
·  Incroci pericolosi: il viaggio in auto (2 UD)
Basta una marcia scalata senza preavviso per incontrare l'imprevisto alla prossima curva...
·  Il cielo in un dito: il viaggio in aereo (2 UD)
Si può conquistare le nuvole e rimanere bloccati a terra senza via d'uscita?
·  Lassù: il viaggio in astronave (2 UD)
Alzando gli occhi non ci sono le stelle, ma le strade del firmamento umano.







laboratorio cinematografico sui finali di decennio in celluloide
  
Obiettivi
1.    Contestualizzare il medium narrativo cinematografico nel panorama pluridecennale della seconda metà del Ventesimo Secolo
2.    Esaminare le coordinate storico-strutturali tra Cinema e Società
3.    Approfondire i lemmi per l’analisi del linguaggio visivo e diegetico
4.    Stimolare gli studenti ad una lettura critica ed approfondita del portato filmico

Contenuti
·  L’anno dell’utopia: 1969 (2 UD) [brani filmici: Easy Rider, Il mucchio selvaggio]
Contestazione, sogno, possibilità e rifiuto: il Cinema, nell’epoca del sommovimento che coinvolge cattedre accademiche e superfici lunari, si interroga sulla disgregazione del Mito e sulla palingenesi dei nessi socio-culturali.
·  L’anno in bilico: 1979 (2 UD) [brani filmici: Apocalypse Now, The Warriors]
Mai come adesso l’orizzonte degli eventi è stato così teso e frastagliato: conflitti non dichiarati, deterrenze minacciose e spettri sempre nuovi perché sempre antichi si affacciano in uno scenario incerto per vocazione e quasi disperso per necessità.
·  L’anno della caduta: 1989 (2 UD) [brani filmici: Crimini e misfatti, Marrakech Express]
Uno di due: dai muri berlinesi di cemento e di idee si cerca di cedere il passo ad un mondo che abbia il coraggio di riconoscere se stesso, anche a costo di dover tradire ciò che è stato in nome di un cambiamento forse sperato, ma troppo spesso procrastinato.
·  L’anno sovrascritto: 1999 (2 UD) [brani filmici: Essere John Malkovich, eXistenZ]
L’irruzione della frontiera digitale apre una breccia nell’Immaginario: l’esistente non è più tale, se non declinato in un parossistico dubbio amletico che incespica nelle disarmonie di Zero ed Uno – una sorta di Uno, Nessuno e Centomila dai risvolti nebulosi.
·  Gli anni della trasversalità: 2009 (3 UD) [visione integrale del film Watchmen]
Alla conclusione del ciclo laboratoriale si proporrà la visione antologica di WATHCMEN, opera del regista Zack Snyder forgiata ai piedi di una Babele narrativa in grado di far emergere la divergenza di un nuovo scenario culturale fra evidenze nette e richiami impliciti alle dissonanze di un progresso-regresso. 



laboratorio cinematografico sulla scrittura digitale
Obiettivi
1.    Enucleare le costanze e le divergenze semantiche dell’epoca del Cinema digitale ramificando una riflessione culturale dal caso paradigmatico della saga di MATRIX
2.    Analizzare le inflessioni filmiche della digitalità trans-contenutistica
3.    Approfondire i lemmi per l’analisi del linguaggio visivo e diegetico
4.    Stimolare gli studenti ad una lettura critica approfondita del portato filmico
                                                                                                
Contenuti
·  Nella Tana del Bianconiglio: MATRIX al Cinema – Atto Primo (2 UD)
Il risveglio di Thomas Anderson nel dedalo della Matrice è la sconvolgente ouverture della saga filmica dei Fratelli Wachowski, una rete interconnessa di gangli culturali capace di dare forma all’Umanesimo del digitale – un tentativo mai provato prima, e mai prima d’ora così necessario.
·  Gli eterni ritorni: MATRIX al Cinema – Atto Secondo (2UD)
Nell’apnea narrativa della guerra fra Uomo e Macchina, i capitoli conclusivi della saga si focalizzano sullo scontro esponenziale di un mondo in perenne declino, chiamato a rivivere se stesso come un corso-e-ricorso dove lo spett-autore è parte integrante del tutto, fino in fondo.
·  Prove tecniche di trasmissione: ANIMATRIX ed epigoni videoludici
Le intercapedini narrative della saga filmica diventano lo spunto per una costola diegetica capace di snodarsi agevolmente in una produzione transmediale curiosa e complessa, coinvolgendo prima  la controparte animata della versione in celluloide e poi il dinamismo interattivo dell’ambiente videoludico, col risultato di amplificare il portato del racconto verso una frontiera considerata soltanto immaginifica, ed ora incredibilmente reale. 
·  Annulla-Riprova-Tralascia: Sperimentalismi videodigitali (2 UD)
[brani filmici: Scott Pilgrim vs. The World, Inception]
Il precedente ermeneutico di MATRIX ha varato una meta-cognizione del reale che sfugge ad ogni usuale classificazione di genere: la digitalità esprime tutta se stessa nell’andirivieni di mondi in moto perpetuo, e la fucina cinematografica ha plasmato col tempo una progenie in grado di spiazzare, stupire, rinnovare e alterare l’architettura autoriale del lettore.
·   Tra palco e (ir)realtà: 3dici e non più 3dici (3 UD) [visione integrale del film
     IL TREDICESIMO PIANO] 
Alla conclusione del ciclo laboratoriale si proporrà la visione integrale de IL TREDICESIMO PIANO, opera del regista Josef Rusnak sulle matrioske di un reale-virtuale in parossistica ri-evoluzione, l'antitesi del guado a cabotaggio e la mimesi alienante della percezione cognitiva. 



laboratorio cinematografico sulla sceneggiatura filmica

Obiettivi
1.    Strutturare e destrutturare l’ecosistema concettuale dell’archetipo della Sceneggiatura
2.    Proporre una visione globale degli slittamenti del topos generativo della Sceneggiatura
3.    Approfondire i lemmi per l’analisi del linguaggio visivo e diegetico
4.    Stimolare gli studenti ad una lettura critica approfondita del portato filmico


Contenuti
·  L’uomo di Ferro: Alfred Hitchcock e la Sceneggiatura Classica (2 UD)
[brani filmici: La finestra sul cortile, Gli uccelli, Psyco]
Come mai il Regista che si concedeva una comparsata fra le pieghe delle sue opere è tutt’ora osannato da pubblico e critica come una delle vette irraggiungibili della Storia del Cinema?
Tutto sta nell’abile maestria di rendere vivida l’idea di Sceneggiatura e inquadrarla architettonicamente in un gioco di equilibri teatralizzanti che lasciano il dovuto spazio all’utopia tangibile di un mondo da scrutare in continuo sommovimento.
·  A regola d’arte: Stanley Kubrick e la misura di tutte le cose (2 UD)
[brani filmici: Barry Lyndon, Full Metal Jacket, Shining]
Sconvolgente firma di un Cinema autoriale sempre d’avanguardia, il Regista di 2001: Odissea nello spazio ha saputo tradurre (e non tradire!) in celluloide un ecosistema pulsante di sceneggiature semiotiche impareggiabili. Cura maniacale del dettaglio, orizzonti intertestuali sottilissimi e mondi narrativi paralleli collassano in una prospettiva straniante e poderosamente ordita.
·  Burattinaio o Demiurgo? Il meta-Sceneggiatore (2 UD) [brani filmici: Memento, Slipstream]
Creatore e Creatura, in un duello all’arma bianca tra il Dottor Frankenstein e la sua disarmonica progenie, si confrontano sul terreno comune della trascrizione di idee: esiste veramente un confine netto tra la concretezza di una Sceneggiatura e la nebulosa densità delle connessioni neurali? In ultima istanza, si può essere Padri e Figli nel contemporaneo narrativo?
·  Sceneggiare intel-ligente-mente: gli adattamenti cinematografici (2 UD)
[brani filmici: The Road, Non è un paese per vecchi]
Cormac McCarthy, romanziere postmoderno dalle tinte western, è anche l’ispirazione di due fra le tantissime pellicole del repertorio cinematografico che, prendendo di peso l’eredità culturale cartacea, ne traspongono una forma in celluloide sulla visione di un nuovo lettore-regista: la frontiera dell’adattamento è un’altra strada per concepire il volto mutevole della Sceneggiatura, partendo da qualcosa che già c’è per riprenderne i sentieri interrotti e le vie meno solcate.
·  Crimen prismaticum: Chi è Keyser Söze? (3 UD) [visione integrale del film I soliti sospetti]
Alla conclusione del ciclo laboratoriale si proporrà la visione integrale de I SOLITI SOSPETTI, opera del regista Bryan Singer articolata sulla genialità narrativa di un evento manipolato e intrecciato dalle fila mimetiche di un improbabile narratore onnisciente.