Anche lo spettatore più distratto in coda davanti albotteghino del cinema si sarà accorto del numero crescente di pellicole che adottano da tempo una tecnica visiva di impatto: la tridimensionalità.
Chiamata precisamente stereoscopia (una sorta di stereo per gli occhi!), l'esperienza in sala degli ultimissimi anni nasce in realtà ben prima del cinematografo dei fratelli Lumiérè: non è un caso che certi Musei della Fotografia conservino alcuni scatti immortalati a fine '800 come se fossero davvero in 3D, merito di un principio che si avvicina a quanto accade nel nostro cervello quando vediamo un oggetto di fronte a noi, in qualche modo radiografandolo per capire la sua forma nello spazio circostante.
I film tridimensionali, quindi, non sono affatto una novità nata con Avatar di James Cameron: forse è proprio il regista di Titanic ad aver capito le reali potenzialità di una visione cinematografica speciale, probabilmente oggi troppo abusata come un forziere di effetti speciali quasi fine a se stesso.
Prendere parte a un film in 3D non richiede solo un paio di occhiali dotati di lenti oscurate con un processo chiamato polarizzazione, come ci insegna il saggio Piero Angela nel video a seguire: molte volte, all'uscita dalle sale si sente dire che lo spettacolo non sarebbe stato poi così diverso se fosse stato normale.
Ad oggi non esistono modalità diverse per questi spettacoli, e l'idea di una stereoscopia diretta è giusto un miraggio da rendere ancora realtà: una console portatile come il Nintendo 3DS cerca di fare questo, e il risultato sembra in ogn icaso promettente.
Pur di adeguarsi all'onda del momento, poi, certe pellicole vengono persino convertite alla tridimensionalità dopo essere state girate in maniera classica: un esempio su tutti è Alla ricerca di Nemo, tornato recentemente al cinema solo per la visione stereoscopica.
Non è la prima volta che il 3D sbarca al cinema, perché negl iscorsi decenni gli Stati Uniti hanno cercato più volte di espandersi in questa frontiera tecnologica: il vero problema è che spesso questa esperienza manca d isostanza, limitandosi a colpire lo spettatore senza affascinarlo fino in fondo.
E voi, cosa pensate dei film in 3D? Meglio inforcare un paio di occhiali polarizzati per lo spettacolo in anteprima o aspettare che arrivi in sala il film classico?
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