sabato 3 novembre 2012

Se sei treddì ti dico sì?


Anche lo spettatore più distratto in coda davanti albotteghino del cinema si sarà accorto del numero crescente di pellicole che adottano da tempo una tecnica visiva di impatto: la tridimensionalità.
Chiamata precisamente stereoscopia (una sorta di stereo per gli occhi!), l'esperienza in sala degli ultimissimi anni nasce in realtà ben prima del cinematografo dei fratelli Lumiérè: non è un caso che certi Musei della Fotografia conservino alcuni scatti immortalati a fine '800 come se fossero davvero in 3D, merito di un principio che si avvicina a quanto accade nel nostro cervello quando vediamo un oggetto di fronte a noi, in qualche modo radiografandolo per capire la sua forma nello spazio circostante.
I film tridimensionali, quindi, non sono affatto una novità nata con Avatar di James Cameron: forse è proprio il regista di Titanic ad aver capito le reali potenzialità di una visione cinematografica speciale, probabilmente oggi troppo abusata come un forziere di effetti speciali quasi fine a se stesso.
Prendere parte a un film in 3D non richiede solo un paio di occhiali dotati di lenti oscurate con un processo chiamato polarizzazione, come ci insegna il saggio Piero Angela nel video a seguire: molte volte, all'uscita dalle sale si sente dire che lo spettacolo non sarebbe stato poi così diverso se fosse stato normale.


Ad oggi non esistono modalità diverse per questi spettacoli, e l'idea di una stereoscopia diretta è giusto un miraggio da rendere ancora realtà: una console portatile come il Nintendo 3DS cerca di fare questo, e il risultato sembra in ogn icaso promettente.
Pur di adeguarsi all'onda del momento, poi, certe pellicole vengono persino convertite alla tridimensionalità dopo essere state girate in maniera classica: un esempio su tutti è Alla ricerca di Nemo, tornato recentemente al cinema solo per la visione stereoscopica.
Non è la prima volta che il 3D sbarca al cinema, perché negl iscorsi decenni gli Stati Uniti hanno cercato più volte di espandersi in questa frontiera tecnologica: il vero problema è che spesso questa esperienza manca d isostanza, limitandosi a colpire lo spettatore senza affascinarlo fino in fondo.
E voi, cosa pensate dei film in 3D? Meglio inforcare un paio di occhiali polarizzati per lo spettacolo in anteprima o aspettare che arrivi in sala il film classico?